Alberto Tallone

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Alberto Tallone nasce il 12 febbraio 1898,  importante virgulto in un albero genealogico di tutto rispetto,  fatto di amanti e creatori d'arte.  
Il capostipite è suo padre Cesare Tallone*, insigne pittore e direttore a Milano dell'Accademia
di Brera, che ha nel figlio Guido* un allievo che diverrà un noto ritrattista.  Ermanno
è antiquario,  la madre Eleonora Tango poetessa;   la sorella Emilia musicista e concertista;  Teresa con il marito critico d'arte gestisce a Milano una libreria-galleria;    la sorella Ponina
è pianista e disegnatrice;  Cesare Augusto impara ad Alpignano il mestiere di liutaio,  
poi diventa collaudatore di pianoforti ed è l'accordatore preferito di Gabriele D'Annunzio,  Arturo Toscanini e Arturo Benedetti Michelangeli.
Alberto è il primo ad appassionarsi all'arte della stampa, prediligendo le edizioni di Manuzio e di Bodoni.   E' libraio antiquario fino al 1932, quando inizia il suo apprendistato nella tipografia
di Maurice Darantière a Chatenay Malabry presso Parigi,  una delle più note d'Europa.  
Nel 1938 rileva la stamperia
e la trasferisce a Parigi,  all'Hotel de Sagonne,  dove si specializza nella produzione di opere classiche di carattere universale:  Dante,  Petrarca,    Boccaccio, Catullo, Virgilio, Shakespeare,  Manzoni,  Erasmo da Rotterdam,  Valery,  fino ad una serie di testi greci presocratici a cura dell'ellenista Zafiropulo.   Ed il suo atelier
di rue des Tournelles diventa meta e punto di incontro di intellettuali ed artisti:  Ungaretti, Montale,  
De Pisis,  De Chirico...
Nel 1957 si trasferisce ad Alpignano dove a fianco della antica casa di proprietà materna costruisce l'officina modello, portandovi tutto il materiale della stamperia parigina,
tra cui il carattere  "Tallone"  di ispirazione romana da lui disegnato ed inciso dal punzonista Charles Malin.  Dall'officina di Alpignano, che diventa famosissima tra i bibliofili di tutto
il mondo,  escono tra molto altro:  il "Candide" di Voltaire, la "Mandragola" di Machiavelli,  
la "Vita di Gutemberg" di Lamartine, le poesie di Pablo Neruda  - grande amico di famiglia -,   il "Pinocchio" di Collodi,  "Ossi di seppia"  di Montale…
In questa estrema varietà di soluzioni, caratteristica inconfondibile dello stile tipografico puro dei Tallone, c'è spazio per l'invarianza di alcuni elementi altrettanto caratterizzanti:  purezza grafica, armonica proporzione,  perfezione formale, accuratissima scelta della carta e degli inchiostri,  legature eleganti e sobrie.
Dalla morte di Alberto, il 25 marzo 1968, sono la moglie Bianca ed il figlio Enrico con l'aiuto delle giovani leve di famiglia che nella immutata stamperia continuano con pazienza,  passione
e grande successo  la stessa arte di composizione manuale  ereditata dal fondatore.

(FONTI:   M.Pallante, I Tallone, 1989   /   L.Servolini,  Encicl. UTET, XVIII   /   V.Sincero,  Di pietra in Pietra, Torino 2003)
 

* Alle figure di Guido e Cesare Tallone sono dedicati due volumi curati da Gigliola Tallone:
si tratta di "Guido Tallone. Catalogo ragionato dei dipinti e dei disegni" (Skira, 1998) e della monografia "Cesare Tallone" (Electa, 2005). Maggiori informazioni si trovano sul sito dell'Archivio Tallone, l'associazione milanese di cui Gigliola è fondatrice e animatrice.

 
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